Europa: la casa comune in fiamme by Massimo Bordignon

autore:Massimo, Bordignon [Bordignon, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economia, Voci
ISBN: 9788815310422
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2012-10-14T22:00:00+00:00

IV.

Nuovi meccanismi di governance in Europa

Quali sono gli strumenti di governance di cui si sono dotati i paesi dell’area euro per gestire le emergenze create dalla crisi del debito che ha colpito l’Europa?

I nuovi meccanismi di governance (dal cosiddetto «six pack» all’euro-plus, al fiscal compact) sono il risultato di decisioni prese dal Consiglio europeo negli ultimi due anni, non ancora tutte ratificate dal Parlamento europeo e dai Parlamenti nazionali. Di fatto, il Consiglio si è limitato ad accogliere decisioni prese dai paesi dell’Eurozona, in particolare da Francia e Germania, a cui la crisi dei debiti sovrani del 2011 ha finito per attribuire un ruolo trainante. Le autorità europee hanno preso atto di questo processo di autonomizzazione dell’Eurozona e hanno cercato di estendere all’intera Unione le riforme applicate ai paesi dell’euro, per evitare uno svuotamento delle istituzioni europee pre-esistenti. Con vari distinguo, perché una serie di paesi non ha accettato né l’euro-plus né il fiscal compact.

Prima di questi strumenti era già stato introdotto il cosiddetto «semestre europeo». Di che si tratta esattamente?

Il «semestre europeo» è un metodo di coordinamento messo a punto nella riunione dell’Ecofin (il Consiglio dei ministri europei di economia e finanza) del settembre 2010 e poi adottato l’anno successivo (da noi recepito con la legge n. 39 del 7 aprile 2011). La nuova procedura ha condotto all’armonizzazione dei tempi per l’approvazione delle leggi di bilancio nei paesi dell’Unione e si prefigge, con la maggior coordinazione delle politiche ex ante e in itinere, di arrivare a una più forte integrazione delle politiche fiscali. La procedura stabilisce che a gennaio la Commissione presenti le stime sulla situazione economica dell’Unione, in base alle quali, a febbraio-marzo dello stesso anno, il Consiglio europeo elabora raccomandazioni e linee guida per le politiche di bilancio dei paesi membri. Seguendo queste raccomandazioni i paesi presentano in aprile i Piani di convergenza (nell’ambito del Patto di stabilità e crescita) e i Piani di riforma; questi sono rivisti dalla Commissione a giugno, con raccomandazioni per la politica di bilancio di ciascun paese. L’Ecofin di giugno approva queste raccomandazioni, anche alla luce delle decisioni prese dal Consiglio europeo nello stesso mese. Infine, nella seconda parte dell’anno, ciascun paese approva la sua legge di bilancio, tenendo conto delle raccomandazioni ricevute in ambito europeo. La Commissione, nell’indagine annuale sulla crescita per l’anno successivo, dà conto degli effetti di queste politiche e il processo ricomincia da capo.

I paesi dell’Eurozona si sono dotati di strumenti di maggior coordinamento?

Nel 2011, oltre al fiscal compact, è stato introdotto, sempre su iniziativa franco-tedesca, un «Patto per l’euro», poi rinominato «euro-plus» per ovvie ragioni: esso prevede che i governi dei paesi membri s’impegnino annualmente ad adottare misure per aumentare la convergenza delle loro economie e accrescerne la competitività. Il meccanismo di enforcement è basato sul cosiddetto «metodo aperto di coordinamento», cioè la peer review dei paesi membri. Ogni paese presenta ai partner gli interventi che s’impegna ad attuare nel corso dell’anno. Il loro rispetto è monitorato, l’anno successivo, dal Consiglio europeo con il supporto della Commissione, analogamente a quanto avviene per il semestre europeo.

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